L’autismo è un disturbo del neurosviluppo caratterizzato dalla compromissione dell’interazione sociale e da deficit della comunicazione verbale e non verbale che provoca ristrettezza d’interessi e comportamenti ripetitivi.
L’autismo consiste quindi in un disordine dello sviluppo neurologico altamente variabile, che inizialmente appare durante l’infanzia e in genere segue un percorso costante. Gli individui autistici possono avere alcuni aspetti della propria vita gravemente compromessi, mentre altri possono essere normali o addirittura migliori.
I sintomi iniziano lentamente a manifestarsi a partire dall’età di sei mesi, fino ad essere più espliciti dall’età di due o tre anni e continuando ad aumentare fino all’età adulta, anche se spesso in una forma meno evidente.
La condizione si distingue non da un singolo sintomo, ma da tre tipologie di sintomi caratteristici:
- deficit nell’interazione sociale
- deficit nella comunicazione
- interessi e comportamenti limitati e ripetitivi
Attualmente risultano ancora sconosciute le cause di tale manifestazione, divise tra cause neurobiologiche costituzionali e psicoambientali acquisite.
Data la varietà di sintomatologie e la complessità nel fornirne una definizione clinica coerente e unitaria, è recentemente diffuso l’uso di parlare più correttamente di Disturbi dello Spettro Autistico, comprendendo tutta una serie di patologie o sindromi aventi come denominatore comune le suddette caratteristiche comportamentali, sebbene a vari gradi o livelli di intensità.